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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

675731
Garibaldi, Giuseppe 42 occorrenze
  • 1870
  • Fratelli Rechiedei
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

di questi impostori. La notte dell’8 febbraio era in Roma notte di congiura. Convegno il Colosseo; perciò Attilio dopo aver pedinato quel messo di

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Lascio pensare a voi quale scompiglio vi fosse in Roma il giorno quindici febbraio che seguì la notte tragica di Palazzo Corsini. Un andirivieni, un

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fuoco sulla spiaggia appena fu notte e con molta ansietà stette per un pezzo osservando se compariva il palischermo che doveva condurre le donne a

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di romani, durante la notte, quel soldato, cui i preti avevano dato ad intendere che i difensori di Roma eran tanti assassini, giunto che fu alla

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infido cominciavano a risentire le nausee del mal di mare. Era durante la notte che lo Yacht doveva avvicinarsi alla costa ove si trovava Orazio con

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’animo contristato dell’amico lo prese dolcemente per mano e gli disse: «Vieni» e Muzio lo seguì senza proferire parola. Intanto la notte scendendo

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Era oscura la notte e nuvoloni neri neri si addensavano sulla città santa spinti da violento scirocco: il mendico di Roma avvolto nel suo mantello

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! La più depravata delle tirannidi! Era una notte d’Ottobre umida, oscura, ventosa. La pioggia avea cessato di grandinare sulla superficie rilucente ed

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di Caracalla era stabilito il nuovo convegno dei trecento, nella notte del quindici febbraio, e subito che l’ombre della notte cominciarono a coprire

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i capi. Se gli amici di fuori fossero stati pronti come lo erano i romani, nella stessa notte del 15 febbraio si poteva farla finita coi preti e lo

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solito mantello foggiato a toga. Non era questa volta una notte oscura di dicembre. Era un tramonto procelloso di febbraio. Il mendico teneva avvolto

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segnalarono; ed un assalto che le tenebre della notte coprirono, e che fu degno del più splendido sole. Se ne ricorderanno i mercenari del prete che

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verso le donne situate in un canto della torre, dove d’accordo si sforzavano ad alimentare un fuoco preziosissimo in quella disastrosa notte. Era John

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un infausto episodio di difficoltà, di contrarietà e di sciagure. Un nembo da Bora, scoppiato nell’Adriatico in quella stessa notte, aveva

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desiderato ch’ei viaggiasse la notte ma di notte v’era pericolo di fuga o di rapimento perché i vecchi compagni di Gasparo non erano ancor morti

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grazia la liberazione di Manlio. Non c’è un istante da perdere. Io ho accesso al palazzo Corsini, spero prima di notte potervi informare d’ogni cosa

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?» disse amorosamente Orazio ad Irene. «Oh sì! me lo diceva il cuore, che non avresti passata un’altra notte fuori», e un nuovo amplesso dei due amanti

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notte colla tempesta e ben le valsero le superiori sue qualità marine per non essere soperchiata e non le valse meno l’intrepidezza del suo coraggioso

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porporato, il quale sognava nuovi amori, fu rinchiusa in un manicomio. Una notte però, sia colla violenza, sia deludendo la vigilanza dei custodi, la

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vedute molte, ma questa pugna che stiamo digerendo sta notte è certo delle più ardue. Mi consola però che questi nostri Romani mostrano ricordarsi de

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fermata a passare la notte in casa Marcello presso la povera Camilla impazzita, come avrai saputo, grazie all’infame cardinale S. Io quel dì mi dovetti

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! anche in questa terribile notte egli avrebbe difeso la povera fanciulla contro un esercito! Pieno di questi sensi gentili ei la sorreggeva poiché la

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della notte. Verso le dieci della sera, i nostri tre amici giungevano alle Terme di Caracalla, ove sappiamo che i trecento dovevano riunirsi.

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sepolcri chi li novera? Una sera - continua Gasparo: - io ero seduto nel mio abituro campestre, di ritorno dalla caccia. Avevo veduto Alba la notte

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signori non vadano via nella notte, e ci privino dell’onore d’uno scontro». «Troppo fortunata è l’occasione che a noi si presenta di combattere i

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valorosi soldati della libertà perdettero il loro eroico capo, il di lui fratello, ed ebbero non pochi gravemente feriti. La notte mise fine a quella

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quella spaventosa notte di veder rompere il capello a cui la giustizia di Dio tien sospesa la spada sterminatrice che reciderà il loro capo nefario

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trascorse le nove e fittissima era calata la notte sulla piazza quasi deserta della Rotonda. Sapete voi cos’è la Rotonda? Quella chiesuola ove ogni

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. Un grido di «salva chi può!», «Cavalleria!», «il nemico!», risonante di notte ed anche di giorno con qualche tiro di fucile o senza, basta a mettere in

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notte, delusi i persecutori, quello stanco avanzo dell’esercito Romano giunse alle porte di Cesenatico allo spuntare della mattina. «Scendete e

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mancavano e colonne di mercenari si avanzavano in sostegno dei loro. La notte favoriva i figli della libertà che quantunque privi di munizioni e pochi

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venuto, - il giovane mi sembra di buon aspetto. Giunta che sia la notte, potrà facilmente trovare uno scampo». E l’uomo onesto condusse lui stesso Cencio

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! amico mio, tutti questi eroi da romanzo, pare non si curino della cena e se non ve ne occupate voi credo che anche questa notte andremo a letto senza

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! Erano dunque le nove d’una notte oscura di dicembre ed a traverso la piazza della Rotonda si vedeva scivolare qualche cosa di nero che t’avrebbe posti i

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Eran le undici della notte. Le gondole ingombravano i canali di Venezia e la piazza S. Marco, illuminata a giorno, era sì affollata di gente, da non

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vedrebbe sempre che i fuggenti hanno perduto un numero immensamente maggiore di uomini che i vittoriosi. Nella notte il Principe partì per Roma e sapete

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’Orvieto, la fatica (che non era stata poca) della notte e d’una parte del giorno fece sì che i miei occhi e quelli de’ miei compagni accennassero a volontà

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stanza romita dove forse gli antichi eroi venivano ancora nella notte a meditare sul servaggio delle nazioni, rimbombò al grido dei trecento giovani, che

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gridavi ahi! nella notte in cui hai derubato un orfano delle sue sostanze e lo riducevi alla mendicità. Non mormoravi ahi! quando portavi le vergini

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, richiudendoci di notte in questa spelonca". Il pianto innondava ancora il bel volto della mia diletta a queste ultime parole... ed io vi assicuro Capitano che

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al balcone, e lo richiese di fermarsi con lui per quella notte. Orazio, Muzio e Gasparo si congedarono, ed Attilio rimase col pretesto d’affari

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balcone della mia stanza in balìa ai mesti miei pensieri, quasi involontariamente stava contemplando l’astro della notte che spuntava sul lontano

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